Arte e la denuncia della violenza maschile contro le donne: Opere che gridano giustizia

Scritto da Magaly

Magaly Jacqueline Arocha nasce a Caracas nel 1968. È vissuta nel fragore della Gran Caracas. Cambia più volte casa, quartiere e ogni volta è una nuova esperienza che fin quasi da subito le fa comprendere che il viaggio e il cambiamento saranno parte integrante della sua vita.

29 Gennaio 2024

“La donna uscì dalla costola dell’uomo; non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal lato per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata.”

 Matthew Henry

L’arte è un potente mezzo attraverso il quale gli artisti esprimono pensieri, emozioni e critiche sociali. 

In questo articolo, esploreremo come l’arte contemporanea affronti uno dei temi più oscuri e urgenti della nostra società: la violenza di genere. 

Attraverso una varietà di medium artistici, dalla pittura alla performance, scopriremo come alcune opere d’arte denunciano la violenza sulle donne, suscitando interrogativi e stimolando la riflessione sulle ingiustizie che ancora affliggono molte donne in tutto il mondo

  • “Susanna e i Vecchioni” (1610) di Artemisia Gentileschi

Artemisia Gentileschi, anch’essa vittima di uno stupro, dipinse “Susanna e i Vecchioni” per rappresentare la storia di Susanna, sorpresa da due uomini che la minacciano di accusarla di adulterio. Quest’opera mette in luce la lotta disperata di Susanna per proteggersi dai suoi aggressori e solleva domande sulla giustizia e sulla condizione delle donne nella società del suo tempo.

Susanna e i Vecchioni

 

 

 

 

 

 

 

  • “Unos Cuantos Piquetitos” (1935) di Frida Kahlo

Frida Kahlo dipinse questa opera dopo aver letto di un brutale accoltellamento da parte di un marito che giustificò la sua violenza definendola “qualche piccola coltellata e nulla più.” Quest’opera cattura la follia di questa giustificazione insensata e ci interpella sulle scuse che troppo spesso vengono fatte per la violenza domestica.

Unos cuantos piquetitos. Frida Kahlo. 1

 

 

 

 

 

 

 

  • “Mimetismo” (1960) di Remedios Varo

Nell’opera “Mimetismo” di Remedios Varo, vediamo una donna la cui pelle si fonde con una sedia, mentre mani e piedi diventano di legno. Questa rappresentazione riflette la noia e la rassegnazione delle donne in ambienti che non valorizzano la loro individualità, sollevando interrogativi sulla liberazione femminile e sulla società patriarcale.

Mimetismo. Remedios Varo

 

 

 

 

 

 

 

  • “Rhythm 0” (1974) di Marina Abramović

Marina Abramović si offrì al pubblico come oggetto in una performance chiamata “Rhythm 0,” esponendo la facilità con cui le persone possono diventare violente quando si tratta di disporre liberamente di un altro essere umano. Quest’opera denuncia la violenza sulle donne, sottolineando quanto spesso siano considerate “meno di” e soggette a persecuzioni e abusi.

Rhythm 0″ (1974) Marina Abramović

 

 

 

 

 

 

 

  • “Irresistible” (1993) di Sue Williams

Sue Williams affronta la violenza fisica e verbale subita dalle donne nella sua opera “Irresistible,” raffigurando una donna coperta di lividi e scritte violente. Quest’opera ci spinge a riflettere sulla varietà di violenze che le donne possono subire, sia fisiche che psicologiche.

Irresistible. Sue Williams

 

 

 

 

 

  • “Mientras, ellos siguen libres” (2007) di Regina José Galindo

L’artista utilizza il suo corpo come metafora delle atrocità commesse contro donne indigene durante la guerra civile in Guatemala, gridando per la memoria e la giustizia.

Mientras ellos siguen libres

 

 

 

 

 

  • Spose in Viaggio – Brides on Tour (2008) di Pippa Bacca e Silvia Moro

Nel marzo del 2008, Giuseppina Pasqualino di Marineo, nota come Pippa Bacca, e Silvia Moro, intrapresero un audace viaggio in autostop attraverso undici paesi afflitti da conflitti armati e povertà. 

Il loro obiettivo era portare un messaggio di speranza e rinascita, simboleggiato dall’abito da sposa bianco che portavano con sé, intendevano lavare simbolicamente l’abito a Gerusalemme, cercando di cancellare le cicatrici lasciate dalla guerra in quei luoghi martoriati. 

Tuttavia, il 31 marzo 2008, Pippa fu vittima di violenza e omicidio per mano di un camionista in Turchia. Aveva solo trentatré anni.

Nonostante la sua prematura scomparsa, Pippa Bacca incarna il desiderio di un mondo in cui le donne possano essere libere dalla paura e di muoversi da sole.

Spose in viaggio. Pippa Bacca

 

 

 

 

 

  • “Le Scarpe Rosse” (2012) di Elina Chauvet

Elina Chauvet utilizzò 33 paia di scarpe rosse per rappresentare le donne scomparse e uccise vittime di violenza. Quest’opera nasce da una tragica esperienza personale e simboleggia la partecipazione collettiva contro la violenza sulle donne.

Le scarpe rosse. Elina Chauvet

 

 

 

 

 

  • “Le Sagome Bianche” (2018) di Desx

A Roma, un murales di Luca Ximenes, noto come Desx, rappresenta 107 sagome bianche, ognuna con il nome, la data di nascita e di morte di una vittima di violenza di genere. Quest’opera ci ricorda l’importanza di combattere la violenza contro le donne e di lavorare per un futuro senza violenza.

Le sagome bianche Desx

 

 

 

 

 

 

 

Le opere d’arte menzionate in questo articolo sollevano domande importanti sulla giustizia, la liberazione femminile e la responsabilità collettiva nella lotta contro la violenza sulle donne. 

Condividiamo queste storie e sosteniamo organizzazioni e iniziative che combattono la violenza di genere per creare un mondo più sicuro e giusto per tutte. 

Cosa pensi dell’impatto dell’arte nella lotta contro la violenza di genere?

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